
Aug 4, 2021
Alphonse Jobert, l'uomo che sosteneva di poter saldare il debito della Francia grazie all'alchimia.
Chi era davvero Alphonse Jobert? Scrive Richard Khaitzine: "Questa strana e forte figura, per usare l'espressione usata dal suo ex allievo che lo denigrò in un ultimo e brutto libro, attirò l'attenzione su di sé per due anni. Nel luglio 1905, proprio mentre Maurice Leblanc pubblicava la sua prima avventura di Arsène Lupin sulla rivista "Je Sais tout", Jobert eseguì una trasmutazione in oro dal vivo davanti a testimoni all'Esposizione. Era presente il dottor Doyen, eminente chirurgo dell'Hôpital Saint-Louis. Aveva chiesto a Jobert di venire a lavorare con lui.
Nel settembre 1905, la rivista "Je Sais tout" pubblicò un articolo sensazionale intitolato "Les Faiseurs d'or". Alphonse Jobert veniva intervistato da André Ibels, fratello di H.G. Ibels, ex avventore del famoso Le Chat Noir. Jobert sosteneva di essere in grado di produrre abbastanza oro, per la cosiddetta via umida, per pagare il debito della Francia. Inoltre, Jobert raccontò la straordinaria avventura di un alchimista contemporaneo (probabilmente lui stesso) che fece sequestrare 76 chili di oro alchemico dalla Monnaie de Paris. Questo fatto fu ripreso da un altro personaggio prima della prima guerra mondiale: Pierre Dujols, ultimo discendente della famiglia Valois e grande amico dell'alchimista conosciuto con lo pseudonimo di Fulcanelli. C'era una ragione eccellente per l'amicizia tra Dujols e Fulcanelli ma questa ragione non era affatto l'ascendenza reale del primo.
Alphonse Jobert mantenne una breve corrispondenza con il cenacolo di Douai, la Société Alchimique de France, diretta da Jollivet-Castelot. Riuscì persino a fare una trasmutazione ad uso dei membri di questa società, controversa, per cui le relazioni si inasprirono. Tuttavia, Jobert lo fece di nuovo, almeno due volte, nel 1906. La prima trasmutazione fu eseguita davanti al compositore Victorien Joncières, la seconda fu eseguita davanti ad Abdul Haqq, il cui vero nome era Léon Champrenaud, direttore del giornale "La Voie" e capo della corrente gnostica parigina.
Alphonse Jobert visse a Parigi fino al 1913 circa, prima di scomparire senza lasciare traccia. Tutto fa pensare che sia stato il "maestro" di Raymond Roussel e che sia il vero autore de Il Mistero delle cattedrali e delle Dimore filosofiche di Fulcanelli, testi che sono anche debitori di Pierre Dujols. Che sia Roussel, Jarry, Leblanc o Leroux, tutti hanno fatto allusioni più o meno forti alla rivista "Je Sais tout" e ad Alphonse Jobert.
La controstoria del Petit Parisien
Per il "Petit Parisien" però le cose erano molto diverse. "Alphonse Dousson, vero nome di Jobert - scrive - si dice che avesse 58 anni nel 1912, quindi era nato nel 1854. Quando i giornalisti ingenui o complici di "Je sais tout" lo interrogarono nel 1905, aveva 51 anni. Il 23 luglio 1912, era stato appena condannato in tribunale per pratica illegale della medicina sotto il falso nome di Jobert. Il 24 luglio fu accusato di aver truffato il signor Van den Hende che aveva presentato una denuncia e, per aggiungere l'insulto al danno, aveva usato la rivista "Je sais tout" per convincere l'ingenuo cittadino belga a dargli 15.000 franchi per convertire il piombo in argento.
Léon Masson, un ingegnere esperto, fu tuttavia incaricato di verificare le affermazioni del nostro ciarlatano e concluse che si trattava di una bufala! Il circolo della società alchemica di Francia, con sede a Douai, arrivò alla stessa conclusione. Presieduta dall'alchimista e occultista François Jollivet-Castelot (1876-1939), questa società aveva contattato il signor Jobert per un test di trasmutazione che, dopo l'esame di un altro esperto, si rivelò altrettanto falso. Una volta trovata la data di questo processo, è stato facile trovare altri ritagli di giornale che ci hanno assicurato la materialità dei fatti".
Jobert ciarlatano? Le Petit Parisien, le Petit Journal, le Figaro e persino Ouest-Eclair avevano parlato del falso medico, falso alchimista: Dousson-Jobert era stato condannato più volte per uso illegale di medicine. L'inchiesta aveva rivelato che lo pseudo medico aveva abusato di diverse cliniche parigine in rue Cambon, rue de Londres e rue de Cèze. Aveva inoltre esercitato diversi mestieri: elettricista, chimico, persino disegnatore araldico. Al povero cittadin belga Dousson aveva fatto credere necessario l'acquisto di una miniera d'argento in Spagna e gli aveva così estorto quasi 15.000 franchi, cioè quasi 12.500 euro.
Ma Jobert un giorno scomparve nel nulla e non ha mai potuto respingere queste accuse. La sua leggenda dopo oltre un secolo continua.